È il 2 agosto 2020. Luigi Ciavardini non ha avuto dubbi, né pudori ed ha subito aderito: “Domenica prossima andate nelle piazze dove persone di ogni età saranno senza pullman prenotati o spettacoli sponsorizzati, è un atto dovuto per un accusa che non appartiene a nessuno di questo ambiente, è un atto di rispetto a quelle Vittime, ed ad una Giustizia di Comodo”. Per lui – condannato in via definitiva per concorso nella strage della Stazione di Bologna – il 2 agosto è una data senza dubbio particolare. L’appello della destra per scendere in piazza nel giorno del quarantesimo anniversario della bomba era nell’aria da almeno due mesi. Forse più. Convegni, libri, articoli sui blog giravano fin dalla fine del processo a Gilberto Cavallini, ultimo dei Nar condannato (in primo grado).
Lo slogan scelto è “Nessuno di noi era a Bologna”. Un modo per cercare di allontanare il peso della strage dall’area della destra erede del magma eversivo degli anni ’70. Sanno che è il passaggio obbligato per conquistare una agibilità politica. Sono i nipoti di Ordine nuovo, di Avanguardia nazionale, solidali da sempre con Ciavardini, uno dei tre Nar condannati con sentenza passata in giudicato. L’appuntamento fascista del 2 agosto è in tante piazza italiane; tra queste la centrale Piazza del Popolo a Roma. Probabilmente saranno in pochi. Non è, però, una questione di numeri, ma di simboli.
L’organizzazione della manifestazione fa riferimento alla pagina Facebook “Comitato l’Ora della Verità”. Creata il 9 giugno scorso, ha poco più di 1000 follower. Su twitter l’iniziativa è appoggiata e pubblicizzata dall’organizzazione “La rete”, riconducibile a ex militanti di Forza Nuova. Nei giorni scorsi la manifestazione ha ricevuto l’adesione di un gruppo di ultras dell’Hellas Verona, il cui account ha come slogan “Una squadra fantastica”. Frase che terminava con “fatta a forma di svastica”, nei cori dei tifosi.
Le adesioni formali sono arrivate fino ad oggi da gruppi di Padova, da Luca Leardini, coordinatore del Veneto per Forza Nuova, Augusto Gozzoli, portavoce de La Rete centro-Italia, da Giancarlo Sperati della redazione di Kulturaeuropa, da Perrone Roberta portavoce dell’area nord-ovest del movimento La Rete.