La piazza, lo squadrismo e l’algoritmo (video)

Cinque mesi di mobilitazione. No Vax, no Green Pass, contro i “giornalisti terroristi”. Guidati, per mesi, dall’organizzazione di estrema destra Forza Nuova. Prima in Italia, con appuntamenti settimanali a Milano, Torino, Trieste, Roma, Firenze. Ora l’ondata delle proteste si allarga al nord Europa, dall’Olanda alla Germania.

Roma, giugno 2020, le prime manifestazioni delle organizzazioni neofasciste

La mobilitazione è stata avviata un anno e mezzo fa prima da Forza Nuova, che con un gruppo di 4-5 militanti il giorno di Pasqua 2020 tentò di entrare nella Basilica di Santa Maria Maggiore in pieno lockdown. Poi a giugno le piazze divennero il palco di Casapound, con le manifestazioni “Mascherine tricolori”. Il partito di Roberto Fiore, intanto, creava l’alleanza con la galassia no Vax e con i complottisti QAnon.

Il vero salto di qualità arriva la scorsa estate, con l’introduzione del Green Pass.

Forza Nuova riesce ad infiltrare e a guidare le proteste a Roma, grazie alla rete di relazioni che aveva costruito nei mesi precedenti. Giuliano Castellino – responsabile romano del partito neofascista e braccio destro di Roberto Fiore – si pone alla testa dei sit-in a piazza del Popolo, appuntamenti settimanali per tre mesi. Ogni sabato i presidi si trasformano in cortei – mai autorizzati – diretti verso gli obiettivi più visibili. La sede della direzione della Rai, a viale Mazzini, e, il 9 ottobre scorso, la Cgil. L’assalto, in questo caso, fu violento, devastante e coinvolse centinaia di persone.

La mobilitazione No Vax/No Green Pass ci racconta anche altro.

Manifestazione al Circo Massimo (Roma), 20 novembre 2021

“Non è un movimento, ma una mobilitazione”, racconta uno dei leader no Green Pass. Una nebulosa, fatta di blogger, youtuber, attivisti digitali. La rete – nelle sue diverse forme – è la vera struttura portante. Ma c’è un elemento nuovo, che caratterizza le proteste nelle piazze. I social sono, certo, lo strumento per l’organizzazione e per la diffusione della “informazione” anti mainstream (lo slogan più cantato è “giornalista terrorista”, mutuato dalle curve degli stadi attraverso le organizzazioni di estrema destra). Ma il flusso è anche inverso: la piazza diventa contenuto, diventa icona. Gli smartphone sono lo snodo, arrivano notizie, commenti nella piazza; rilanciano, a loro volta, immagini, slogan, discorsi, volti. La comunicazione è un flusso bidirezionale.

Al centro ci sono le piattaforme. I social più noti: Facebook, Twitter, Instagram, TikTok, Telegram, Whatsapp, con i loro algoritmi. Tutto rimane dalla bolla, tutto nasce dalla sfera social e tutto ritorna e alimenta a sua volta la piattaforme.

E’ una nuova era per l’ingegneria del caos.

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